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Dopo i 65 anni il cuore delle donne è più a rischio

Cardiologia Redazione DottNet | 28/08/2017 17:02

Il pericolo per infarti e ictus cresce anche per i parenti dei malati

Dopo i 65 anni gli uomini diventano più 'virtuosi', un po' più attenti al giro-vita e agli altri fattori di rischio per il cuore, mentre per le donne si ha l'effetto opposto, con il pericolo di infarto e ictus che aumenta per una minore attenzione a fattori come fumo o sovrappeso. A tracciare la 'carta d'identità' del rischio cardiovascolare è stato il progetto 'Ferrara città della prevenzione', i cui primi risultati sono stati presentati a Barcellona al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc).  

Nella ricerca sono stati coinvolti oltre 16mila ferraresi. Il 72% dei familiari dei pazienti colpiti da malattie cardiovascolari, è emerso dallo studio, sono a rischio di sviluppare infarto o ictus. Una percentuale nettamente superiore rispetto alla popolazione generale (55%). E le donne over 65 sono più a rischio rispetto ai coetanei: con l'avanzare dell'età infatti gli uomini presentano valori migliori, in particolare l'eccesso di circonferenza dal 91% diminuisce al 75%, mentre nelle donne questo parametro aumenta dal 73% all'85%.

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"Sono stati testati anche i parenti dei pazienti ricoverati nel reparto di cardiologia dell'Ospedale di Cona - spiega il prof. Roberto Ferrari, Direttore della Cardiologia della città estense -. Solo il 28% presenta un rischio basso, percentuale che raggiunge invece il 37% fra la popolazione generale. Inoltre queste persone mostrano tassi più elevati di sovrappeso e obesità. Si conferma quindi il ruolo decisivo della predisposizione genetica nello sviluppo delle malattie cardiovascolari, per questo dovremmo monitorare questi cittadini con più attenzione. Importanti anche le differenze con il progredire dell'età: gli uomini over 65 sono più virtuosi delle donne, al di là dell'ovvio incremento negli anni di fattori di rischio quali pressione arteriosa, diabete e obesità viscerale".  

Già nel 2008, ricorda l'esperto, Ferrara aveva promosso un "censimento" del rischio cardiovascolare della popolazione.    "Complessivamente il 'Rischio Cardiovascolare Assoluto' nel tempo è migliorato, ma alcuni fattori mostrano un trend in peggioramento, in particolare il sovrappeso è aumentato dal 35% al 37% e l'obesità dal 12% al 15%".    Se per le donne sopra i 65 la salute del cuore preoccupa dal congresso sono emersi dati più rassicuranti su quelle più giovani. In questa fascia si sta infatti riducendo, ha scoperto una ricerca dell'università di Zurigo, la differenza di mortalità per infarto fra i due generi. Se negli anni '90 quella delle donne era quasi doppia (18,3% contro 9,8%), ora è notevolmente ridotta per entrambi, ed è al 6,9% per le donne e al 5,5% per gli uomini. 

fonte: ansa

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